La Caritas, nella sua funzione prevalentemente pedagogica, anima il territorio, incoraggiando le comunità a vivere in modo solidale ed accogliente e cercando di educare alla prossimità. In questo senso, il volontariato è sia espressione di solidarietà, che strumento educativo.
Stare a fianco di persone senza dimora, detenute, in situazione di disagio sociale o psichico, a migranti, a Rom e Sinti o sostenere persone diversamente abili: questi sono solo alcuni esempi del servizio di volontariato possibile con la Caritas Diocesana Vicentina. Si tratta di ESSERE con loro, prima ancora di FARE qualcosa per loro.
Chiunque si offra come volontario è comunque chiamato a scegliere il tipo di servizio in cui inserirsi tenendo conto anche delle proprie inclinazioni, prediligendo ambiti che richiedono un maggior coinvolgimento relazionale o prestazioni più pratiche.
Se vuoi dedicare un po’ del tuo tempo alle persone in difficoltà e metterti in gioco per contribuire a costruire una società più equa ed accogliente, unisciti a noi! Ci sono tante iniziative tra cui poter scegliere. E il tuo apporto sarà prezioso. Leggi la testimonianza di un nostro volontario.
1° Contattaci!
Chiamaci o scrivici e ti fisseremo un incontro individuale con un operatore o con un nostro “volontario senior”, per conoscerci meglio e spiegarti come funziona il volontariato in Caritas.
Se hai più di 30 anni, contatta la nostra segreteria dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 (tel. 0444 – 304986; e-mail: volontariato@caritas.vicenza.it).
Se hai meno di 30 anni, scrivi direttamente alla referente dell’Area Giovani (cell. 342 – 5173672; e-mail: giovani@caritas.vicenza.it).
2° Incontriamoci!
Raccontaci di te, ti racconteremo di Caritas e cercheremo di orientarti tra i diversi servizi-segno in cui è possibile dare una mano. Non trascurare di segnalarci anche le competenze che derivano dal lavoro che hai svolto o dalle tue passioni: ci sono tanti modi per aiutare!
3° Partecipa agli incontri di formazione base
La relazione con l’altro è ciò che ci cambia, sia essa con le persone che accompagniamo, con gli altri volontari o con gli operatori. Per questo parliamo di “essere” con gli altri, più che “fare” per gli altri, e ci ispiriamo ad uno “stile Caritas” di prossimità. Per farti conoscere meglio Caritas ed aiutarti a metterti in ascolto dell’altro, ti proponiamo alcuni incontri di “formazione base”, proposti in tre edizioni durante l’anno (1^: autunno – 2^: inizio anno – 3^: primavera).
4° Approfitta della formazione specifica per il tuo servizio
Alcuni servizi-segno richiedono l’acquisizione di alcune conoscenze specifiche, per la loro tipologia, le modalità o i luoghi in cui si svolgono (ad. es. mensa, ricovero notturno, sostegno psicologico… ). Se hai voglia di spenderti in queste aree di attività, ti daremo tutti gli strumenti necessari, attraverso un’adeguata formazione.
Calendario per la formazione dei volontari di Casa San Martino e Casa Santa Lucia – Vicenza
1° Contattateci!
Se avete meno di 30 anni e siete un gruppo di amici, scout o membri di un’associazione e volete prestare servizio assieme, contattate direttamente la referente dell’Area Giovani (cell. 342 – 5173672; e-mail: giovani@caritas.vicenza.it), che vi illustrerà le vostre opzioni e l’eventuale percorso formativo da seguire.
Se siete un gruppo di adulti che desidera prestare servizio presso la Mensa di Casa Santa Lucia per persone senza dimora, contattate la nostra segreteria dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 (tel. 0444 – 304986; e-mail: volontariato@caritas.vicenza.it).
2° Partecipate agli incontri di formazione specifica per la Mensa di Casa Santa Lucia
Per poter organizzare in maniera autonoma i pasti per le persone senza dimora, i gruppi ricevono una formazione sul servizio, sulla tipologia di ospiti, sugli orari e le modalità di gestione degli spazi. Vi aspettiamo per potervi trasmettere tutte le informazioni necessarie!
(Su richiesta, quest’incontro può essere organizzato anche sul vostro territorio, per un minimo di 20 persone).
Calendario per la formazione dei volontari di Casa San Martino e Casa Santa Lucia – Vicenza
3° Incontriamoci!
Dopo la formazione il vostro referente di gruppo incontra il coordinatore di Casa Santa Lucia, per definire i termini e le date in cui presterete servizio.
4° Approfittate degli incontri di formazione base
La relazione con l’altro è ciò che ci cambia, sia essa con le persone che accompagniamo, con gli altri volontari o con gli operatori. Per questo parliamo di “essere” con gli altri, più che “fare” per gli altri, e ci ispiriamo ad uno “stile Caritas” di prossimità. Per farvi conoscere meglio Caritas ed aiutarvi a mettervi in ascolto dell’altro, proponiamo, sia al referente che ai membri del gruppo, alcuni incontri di “formazione base”, proposti in tre edizioni durante l’anno (1^: autunno – 2^: inizio anno – 3^: primavera).
Partecipa ai momenti di formazione permanente annuale!
Ogni anno organizziamo dei momenti di formazione rivolti a tutti i volontari già attivi, per mantenere viva la propria motivazione e continuare a interrogarci, confrontarci e sostenerci. Alcuni sono di carattere generale, altri sono invece dedicati all’ambito specifico di servizio. Ti aspettiamo!
Proposte di servizio nel territorio per giovani, adulti e gruppi
Caritas Diocesana Vicentina ha attivato una rete di realtà impegnate nel sociale (strutture di accoglienza per donne con bambini, case famiglia, comunità) che operano in tutto il territorio della Diocesi e che sono disponibili ad accogliere volontari.
Contattaci per conoscere le realtà dove è possibile svolgere questo servizio nella tua zona (sia nel tempo libero che nelle festività).
La testimonianza di un nostro volontario
Quanto deve essere bello il nostro pianeta visto da lassù, da una navicella spaziale… terra, acqua, foreste, deserti, ghiaccio… e nessun confine!
Ma non ci puoi rimanere per sempre lassù, devi rientrare… e i tuoi sensi percepiscono altre cose, devi fare i conti con la realtà: frontiere, muri, filo spinato, barriere, barconi, respingimenti, straniero, armi, droga, finanza creativa, borsa che sale, borsa che scende, miliardi bruciati, derivati, bitcoin, titoli, obbligazioni, nucleare, protezionismo, sovranismo, dispersi, profughi, migranti, baraccopoli, caporalato, delocalizzazione, lavoro, disoccupazione… e poi… codice fiscale, residenza, tessera sanitaria, che sono poi altri muri, e ancora… senzatetto, sfrattato, ultimo, invisibile… e poi… qualche volta, alla fine, quando va bene, anche Giuseppe, Mohammed, Andrea, Maria, Ibrahim, Aisha, Omar… e dietro ogni nome un uomo, una donna, una storia.
La democrazia esiste là dove uno Stato si preoccupa anche delle persone in stato di bisogno, emarginate, prive di sostentamento. Ma questo non sempre succede, alle parole molto spesso non seguono i fatti o i fatti non vanno nella giusta direzione. Ecco allora che altre parole vengono ad illuminare le tenebre del mondo: solidarietà, condivisione, vicinanza, ricovero notturno, mensa, accoglienza; e persone che si spendono per incarnare queste parole, per renderle vive, attuali, reali… tanti volontari che in ogni parte del mondo si mettono, poco o tanto, a disposizione di chi ha meno, donando parte del proprio tempo, un sorriso, uno sguardo amico.
Anche nel nostro territorio, vicino a noi, ci sono strutture e persone che si occupano di alleviare, per quanto possibile, questa umana sofferenza. Casa San Martino e Casa Santa Lucia, della Caritas Diocesana Vicentina, ne sono un esempio. Educatori, operatori e volontari ogni giorno sono presenti nelle strutture per dare sostegno e calore e, per quanto possibile, risposte a quanti bussano per chiedere aiuto.
Non abbiamo la pretesa di incontrare “gli ultimi”, non mi piace questo termine, forse gli ultimi non hanno neppure il coraggio o la forza di arrivare fino a noi. Forse non abbiamo neppure noi il coraggio di incontrare gli ultimi… questo incontro ci fa paura per quello che potrebbe chiedere a noi, al nostro modo di essere, al nostro stile di vita, al cambiamento radicale che la nostra coscienza ci potrebbe richiedere. Noi che ci sentiamo buoni per aver regalato una giacca vento o una coperta che volevamo buttare, noi che ci priviamo a malapena di una piccola parte del superfluo.
E allora diciamo che incontriamo e accogliamo persone in difficoltà, mettiamo a disposizione un letto, un pasto, il senso della famiglia lontana o che non c’è più, cerchiamo di farli sentire “ospiti”, condividiamo con loro una parte nel nostro tempo, non la nostra vita.
È poco? È tanto? Ci accontentiamo?
Sono un volontario, lo faccio con amore, lo faccio da molti anni… ma non mi sento un eroe!
Flavio.