Le storie delle persone che arrivano in Italia sono tante e diverse: povertà economiche e relazionali, guerre, instabilità politiche ed economiche dei paesi d’origine. Persone che affrontano spesso viaggi estenuanti lungo le rotte migratorie, diventano vittime di violenza, merce da barattare, ostaggi di trafficanti. La loro prima esigenza è trovare un posto sicuro e poter ottenere un permesso di soggiorno regolare per poter iniziare a progettare una nuova vita, ma il quadro normativo e burocratico che trovano in Italia li mette in grande difficoltà.


Nella convinzione che sia necessario aprire le porte e offrire aiuto anche a chi viene da lontano, la Caritas Diocesana Vicentina si impegna nel campo dell’immigrazione su tre fronti:

  • Prima accoglienza delle persone che giungono nel nostro paese tramite i corridoi umanitari e che potranno iniziare l’iter di richiesta di protezione, offrendo loro un’assistenza volta a favorirne il sostentamento, l’autonomia e l’inclusione sociale.
  • Seconda accoglienza di chi ha ottenuto il permesso di soggiorno, in famiglia o in appartamento, offrendo ulteriore sostegno per il conseguimento della totale autonomia tramite progetti personalizzati.
  • Iniziative di informazione, sensibilizzazione ed animazione del territorio volte a favorire conoscenza, approfondimento, incontro e relazione tra culture differenti.

La tipologia di accoglienza proposta è orientata all’integrazione, si definisce “diffusa” e riguarda piccoli gruppi di persone (4 o 5 al massimo) o nuclei familiari, accolti in canoniche o in appartamenti, seguiti da un’équipe diocesana a supporto di volontari del territorio di accoglienza.

Obiettivi

Azioni

Corridoi umanitari

Nel 2018 Caritas Vicentina ha aderito al progetto di Caritas Italiana “Protetto-rifugiato a casa mia – corridoio umanitario Etiopia-Italia”, inaugurando il primo corridoio umanitario in Diocesi proveniente dall’Etiopia.

Il corridoio umanitario è una via di accesso sicura e legale, frutto di un Protocollo siglato dalla Conferenza Episcopale Italiana (che agisce attraverso la Caritas Italiana e Fondazione Migrantes), la Comunità di Sant’Egidio ed il Governo Italiano. Questo Protocollo consente l’ingresso in Italia in sicurezza, attraverso un ponte aereo, al di fuori quindi delle inumane rotte migratorie, a donne, uomini e bambini che vivono da anni nei campi profughi in condizioni di grande precarietà.

Nell’ambito del protocollo la Chiesa Italiana si impegna nella realizzazione del progetto di accoglienza senza alcun onere per lo Stato italiano. Con il coordinamento della Caritas Italiana, Caritas Diocesana Vicentina si occupa del processo di inclusione sociale delle persone accolte, grazie anche al fondamentale supporto dei gruppi di volontari dei territori di accoglienza che scelgono di dedicarsi a quest’esperienza. Il progetto mira a stimolare le comunità parrocchiali e civili, chiamandole ad attivarsi per aprirsi all’accoglienza e per favorire, all’interno di un cammino di crescita, percorsi di integrazione che, ad oggi, sembrano essere la vera sfida dell’immigrazione.

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