Casa Santa Lucia, significativo aumento degli ospiti italiani
Anche a Casa Santa Lucia, così come registrato per il ricovero notturno di Casa San Martino, si è assistito, in questo 2024, ad un aumento di italiani che si sono rivolti a questa struttura diurna, aperta tutti i giorni dell’anno, in cui le persone senza dimora e in situazioni di povertà estrema possono trovare accoglienza, ricevere ascolto e beneficiare di alcuni servizi essenziali, come la mensa, le docce, la lavanderia e attività di segretariato sociale. Dall’inizio dell’anno, gli italiani che hanno fruito del servizio mensa sono stati infatti 82, contro i 70 dell’intero 2023. Rappresentano circa un terzo del totale delle persone che ne hanno beneficiato, che sono 240, contro le 208 dell’anno scorso. Dopo quella italiana, vengono le nazionalità marocchina (25), nigeriana (12), tunisina (11), rumena (10) e senegalese (9).
“I dati in nostro possesso riflettono quanto segnalato dall’ultimo rapporto di Caritas Italiana sulla povertà in Italia – commenta il direttore di Caritas Diocesana Vicentina, don Enrico Pajarin – e cioè che la macroregione del Nord Italia è quella che, nel giro di un anno, ha registrato l’aumento più significativo del numero di famiglie in stato di povertà assoluta, addirittura +97,2%. Lo riscontriamo, ad esempio, nel significativo aumento degli italiani accolti che, a causa soprattutto del crescere dell’inflazione e dei costi energetici, ma anche nella soppressione del reddito di cittadinanza, non riescono più a garantirsi i beni primari, come possono essere quelli legati all’alimentazione”.
“A Casa Santa Lucia – spiega l’operatore di Casa Santa Lucia Donato Giovanni Milano – si rivolgono anche persone che non sono ospitate nel nostro ricovero notturno. Si tratta di persone che vivono per strada o di persone che, pur avendo un alloggio, non riescono a sostenere anche le spese per i pasti o per il riscaldamento. Qui trovano un luogo accogliente, caldo e sicuro, in cui trascorrere alcune ore. Con ognuno di loro, in rete con gli altri servizi Caritas, tentiamo di avviare un percorso che li faccia tornare all’autonomia”.
I numeri dei servizi
L’aumento delle persone che si sono rivolte a Casa Santa Lucia, situata in via Pasi a Vicenza, si riverbera sull’aumento del numero dei pranzi e delle cene serviti presso la mensa: i primi sono stati 28.829 (25.980 nel 2023) e le seconde 6.520 (6.133 nel 2023).
Sempre in questo 2024, il servizio doccia è stato utilizzato 3.147 volte, mentre il servizio lavanderia 1.788 volte.
Tutto questo è reso possibile dal prezioso aiuto dei volontari Caritas dedicati al servizio in Casa Santa Lucia e dal lavoro degli operatori dell’Associazione Diakonia onlus (ente gestore dei servizi-segno di Caritas Diocesana Vicentina).
Rispetto al 2023, è cresciuto il numero dei volontari che prestano servizio singolarmente: quest’anno sono stati 132, contro i 109 dell’anno scorso. Ad essi si aggiungono i 280 volontari che partecipano in gruppo (si tratta di 34 gruppi coordinati da 42 referenti e 40 tutor cucina), i quali prestano servizio per i pranzi festivi e le cene festive e feriali, i 13 volontari coinvolti per il ritiro dei generi alimentati donati da aziende del territorio e gli 8 responsabili dell’accoglienza prima dei pranzi. Complessivamente, quindi, sono 433 le donne e uomini volontari che fanno sì che ogni giorno Casa Santa Lucia sia un luogo di accoglienza e ascolto per chi si trova in una situazione di grave marginalità.
Ma quest’anno Casa Santa Lucia ha potuto usufruire anche del generoso sostegno da parte di due realtà benefiche del territorio.
Il sostegno di Fondazione Panciera e Fondazione Monte di Pietà di Vicenza
Fondazione Panciera ha contribuito economicamente al progetto dell’Associazione Diakonia onlus denominato “Le tre a: accoglienza, ascolto e accompagnamento”, che ha inteso proseguire le attività del “Centro servizi per il contrasto alla povertà” di Caritas Diocesana Vicentina – situato appunto in Casa Santa Lucia – garantendo e consolidando le azioni di accoglienza, ascolto e prossimità a favore di chi vive in condizioni di marginalità sul territorio (per lo più persone senza dimora) attraverso i propri servizi di prima accoglienza e risposta ai bisogni primari e azioni di ascolto individuale, finalizzate a definire percorsi di accompagnamento, anche psicologico, volti a promuovere la graduale fuoriuscita delle persone dalla situazione di fragilità in cui vivono.
“Desidero esprimere la mia profonda ammirazione per l’impegno che Caritas e Diakonia esprimono quotidianamente nel sostegno delle persone in grave difficoltà – afferma la presidente della Fondazione Panciera, Francesca Mazzonetto –. In qualità di Presidente della Fondazione Panciera, sono lieta di poter contribuire al progetto ‘Le tre a: accoglienza, ascolto e accompagnamento’, condividendo i valori e gli obiettivi che ispirano le attività di Caritas e Diakonia, cui auguro tutto il successo che meritano”.
Fondazione Monte di Pietà di Vicenza ha invece sostenuto economicamente, nello specifico, il funzionamento della mensa di Casa Santa Lucia per provvedere ai bisogni di alimentarsi delle persone senza fissa dimora gravitanti nel territorio del comune di Vicenza. Le persone accolte a Casa Santa Lucia trovano una struttura con spazi caldi e accoglienti, dove possono sentirsi accolti e non esposti all’insicurezza della vita di strada e, quindi, ascoltati e affiancati verso un percorso di miglioramento delle proprie autonomie individuali.
“I servizi compiuti in favore di chi sta affrontando momenti di grave criticità troveranno sempre sostegno nella Fondazione Monte di Pietà di Vicenza – evidenzia Giovanni Diamanti, in qualità di presidente – La Fondazione, infatti, dalla sua nascita a oggi ha tra i propri valori fondati quello dell’utilità sociale, intendendo anche e soprattutto un aiuto alle realtà attive negli ambiti del volontariato e della filantropia”.
“Ringraziamo le due Fondazioni per il loro gesto di generosità – sottolinea il direttore di Caritas Diocesana Vicentina, don Enrico Pajarin –. Il loro aiuto ci ha permesso, in questo 2024, di affrontare con più serenità le tante sfide che l’aumento della povertà, anche nel nostro territorio, ci costringe ad affrontare”.