Il ruolo della regolazione emotiva nello sviluppo della dipendenza
Regolazione emotiva
La regolazione emotiva è la capacità di monitorare, valutare e regolare le proprie reazioni emotive. Tale capacità richiede alcune competenze:
- Consapevolezza, comprensione e accettazione delle emozioni (riconoscere le emozioni, dar loro un nome)
- Capacità di impegnarsi e attuare comportamenti diretti verso un obiettivo in risposta alle emozioni
- Capacità di modulare la durata e l’intensità della propria risposta emotiva in base al contesto (flessibilità)
- Disponibilità a sperimentare le emozioni, anche quelle spiacevoli
Il modo in cui si sviluppa la capacità di regolazione emotiva nell’individuo – e i processi coinvolti nell’acquisizione delle competenze ad essa correlate – costituisce un tema di ricerca tutt’oggi in evoluzione. Si sono già individuati alcuni fattori coinvolti e determinanti, quali: il contesto familiare e sociale, l’interazione tra fattori interni ed esterni all’individuo, i fattori motivazionali e temperamentali.
Le abilità di regolazione emotiva si sviluppano sin dal primo anno di età e un intoppo o un fallimento nelle stesse comporta difficoltà precoci che possono riflettersi nelle diverse aree della vita, impattandone la qualità.
Uso di sostanze ed emozioni
Le sostanze psicotrope ed anche alcuni comportamenti (ad esempio il gioco d’azzardo) producono un impatto importante sul sistema percettivo dell’individuo, sulla produzione di neurotrasmettitori legati al piacere da parte del sistema nervoso e sullo stato d’animo. Possono aumentare la percezione di emozioni piacevoli o gli stati di benessere, così come alleviare quella di stati negativi di malessere.
La presenza di stati o eventi affettivi spiacevoli, associata al mal funzionamento della capacità di regolazione emotiva, può predisporre al rischio dell’utilizzo di sostanze o di attuare comportamenti compensatori. In tal senso l’incontro con le stesse non è del tutto casuale.
Dunque gli effetti percepiti sono importanti perché possono rinforzare l’utilizzo di una data sostanza o il ripetere comportamenti che in qualche modo migliorano gli stati pre-esistenti nell’assuntore (teoria “Self-medication Hypothesis”, Khantzian, 1985)
Ricorrere alle sostanze infatti può diventare una strategia appresa molto efficace, anche se a breve termine, per determinare un cambiamento certo nell’esperienza percepita.
La natura auto-rinforzante delle sostanze e degli effetti piacevoli, dovuta all’associazione di sensazioni piacevoli a situazioni specifiche, crea il meccanismo disfunzionale che spinge poi la persona a ripetere l’esperienza in concomitanza di situazioni analoghe tra loro.
L’incremento del desiderio di una data sostanza è quindi influenzato dalla natura stessa della sostanza, ma anche da fattori psicologici (personalità, traumi o esperienze avverse), sociali (contesto amicale, familiare) e ambientali (accessibilità).
Ma come si fa a regolare l’intelligenza emotiva? Ecco alcuni semplici esercizi, che riguardano anche la regolazione emotiva di cui sopra.