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“Grazie a C.A.S.A. ho trovato una ‘vera’ casa”: la storia di José Luis, accolto per sei mesi in un social housing di Caritas Diocesana Vicentina

“Grazie a C.A.S.A. ho trovato una ‘vera’ casa”: la storia di José Luis, accolto per sei mesi in un social housing di Caritas Diocesana Vicentina

“Qual è il mio sogno più grande? Portare qui in Italia tutta la mia famiglia: mia moglie Mariela e i miei figli Jennifer, 12 anni, Ismail, 11, e Elaini, 4. Spero di farlo al più presto, perché sono due anni che li vedo solo attraverso le videochiamate con lo smartphone”. José Luis Hernandez Varela, dominicano di 33 anni, è partito da Santo Domingo proprio due anni fa, per costruirsi una vita migliore. Nel suo paese, infatti, non si guadagna bene o, almeno, non a sufficienza per sostenere una famiglia numerosa come la sua. Ecco, allora, la decisione di raggiungere l’Italia, dove già si trovava sua sorella. La voglia di fare, a Josè Luis, non è mai mancata e così si è messo subito a cercare un lavoro, trovandolo prima come gommista e, attualmente, come operaio in un’azienda casearia a Monte di Malo. Il problema, però, era la casa ed è per questo motivo che Josè Luis ha incontrato il servizio-segno “Social housing” di Caritas Diocesana Vicentina, gestito attraverso gli operatori dell’Associazione Diakonia onlus.

Casa Beato Claudio Granzotto

Dopo essere stato ospitato per brevi periodi in alcuni alloggi, senza mai avere quindi una sistemazione stabile, José Luis è venuto a sapere da un amico venezuelano che a Vicenza esiste una struttura della Caritas che ha lo scopo di rispondere al bisogno di coloro che si trovano in una temporanea difficoltà abitativa, offrendo un’accoglienza della durata di sei mesi, eventualmente rinnovabili per altri sei, per un massimo di un anno. È Casa Beato Claudio Granzotto, situata in via Pasi, una delle tre strutture residenziali presenti nel territorio diocesano (assieme ad alcuni appartamenti di prima autonomia), gestite dal servizio-segno “Social housing”.

A chi vi abita viene chiesto di contribuire alle spese per l’alloggio ma questo, per José Luis, non era un problema, vista l’attività lavorativa in cui è stato sempre impegnato.

“Sono rimasto in Casa Beato Claudio per sei mesi, dal 20 settembre 2023 al 20 marzo 2024 – racconta –. Ogni giorno raggiungevo in autobus il luogo di lavoro a Monte di Malo e rientravo alla sera. Con gli altri ospiti mi sono trovato molto bene, così come con gli operatori, che mi hanno aiutato molto. Quella accoglienza, seppur temporanea, è stata per me molto importante, perché mi ha aiutato a mantenere una certa tranquillità, a mettere via un po’ di soldi e a cercare e trovare senza stress una casa”.

Così, in effetti, è stato. Oggi José Luis vive in un appartamento in affitto a Malo, molto più vicino allo stabilimento in cui lavora. Ha, quindi, molto più tempo anche per progettare il proprio futuro, in primis il ricongiungimento con la propria famiglia.

Il sostegno del progetto C.A.S.A.

José Luis è uno dei tanti beneficiari di “C.A.S.A. – Cammini di Autonomia attraverso il Sostegno Abitativo”, progetto dell’Associazione Diakonia onlus, ente gestore dei servizi-segno di Caritas Diocesana Vicentina, a favore di persone che si trovano in una temporanea condizione di difficoltà abitativa e/o socioeconomica. Sostenuto dal Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo, il progetto ha come obiettivo il miglioramento, nell’arco di un anno, delle condizioni di vita di almeno 95 persone che vivono sul territorio della diocesi di Vicenza, fornendo loro un alloggio nelle tre strutture di social housing – Casa Beato Claudio Granzotto a Vicenza, Casa San Giorgio a Quinto Vicentino, Casa Madre della Misericordia a Scaldaferro di Pozzoleone – e azioni di supporto specifico per uscire dalla condizione di emarginazione o precarietà in cui si trovano.

I beneficiari, individuati attraverso i diversi servizi-segno di Caritas Diocesana Vicentina (es. Segretariato sociale, Servizio Donna e famiglia, Sportello Rom e Sinti, Servizio Migranti) sempre in stretta collaborazione e sinergia con i servizi pubblici dei Comuni o delle Ulss e altri enti del terzo settore, vengono ascoltati per una prima rilevazione dei bisogni e accompagnati nel percorso di autonomia in un’ottica di sviluppo umano integrale.

A seconda dei bisogni di ogni singola persona o nucleo familiare, vengono identificati e avviati percorsi di fuoriuscita dalla condizione di difficoltà in cui essi si trovano, a partire dall’intervento di accoglienza temporanea, in attesa di poter trovare una migliore e autonoma soluzione abitativa.

L’intero progetto sarà monitorato, ai fini di una valutazione finale, dal Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata (FISPPA) dell’Università degli Studi di Padova.

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