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Tirocini e lavoro: la forza della squadra

Tirocini e lavoro: la forza della squadra

Silvia Mussolin è sposata, ha due figli, una laurea in Giurisprudenza e una lunga esperienza nel settore della formazione. Il suo desiderio, fin da quando giovanissima frequentava la parrocchia e metteva a disposizione il suo tempo per il volontariato, è sempre stato quello di essere utile agli altri. Desiderio che l’ha costantemente accompagnata fino a quando si è presentata l’occasione di trasformarlo in realtà, e di fare di una passione un lavoro.

Aveva un’altra occupazione, con un contratto sicuro a tempo indeterminato, quando ha saputo che l’Associazione Diakonia Onlus stava cercando una persona con un’esperienza simile alla sua. Dopo un primo incontro ha deciso il suo futuro. Un venerdì ha concluso la sua precedente esperienza lavorativa e il lunedì successivo ne ha iniziata una nuova, in Caritas.

“Quello che più mi ha colpita è stato lo spirito di collaborazione che c’è sia con i numerosi servizi – segno dell’ente sia con le Istituzioni esterne, pubbliche e private. Una vera e propria rete integrata in grado di aiutare le persone in maniera seria, con una progettualità ad ampio respiro per farle crescere”.

Silvia si occupa del servizio “Tirocini e Lavoro” insieme a Stefano Comparin, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione socio-lavorativa di persone in difficoltà, aderendo come partner a progetti di formazione ed avviando tirocini che mettano in relazione chi è nel bisogno con il sistema produttivo locale.

“Ogni storia con cui entro in contatto mi fa capire quanto sia facile passare da una situazione di comfort ad una di disagio. E poi non è semplice risalire”.

Oggi si riscontrano in particolare grosse difficoltà per trovare un’occupazione adeguata alle donne.

“Arrivano tante richieste di donne con un basso livello di scolarizzazione che chiedono aiuto perché vivono sole con figli a carico: è pertanto impegnativo trovare soluzioni che riescano a conciliare le loro molteplici necessità, proponendo attività che abbiano orari e mansioni adeguate alle diverse situazioni”.

Ma ci sono anche sorprese in positivo.

“Mi hanno stupito le belle sinergie che si sono innescate in occasione del Rotary Refugee Training Project, un progetto per la formazione di rifugiati con regolare permesso di soggiorno, grazie al quale il 66% dei partecipanti ha avuto uno sbocco occupazionale. Anche con il servizio Rom e Sinti siamo riusciti ad ottenere interessanti risultati di inserimento lavorativo. Quando si lavora in squadra, i risultati si ottengono”.

Fra le tante persone che Silvia ha accompagnato, Esther rappresenta un bell’esempio di impegno e integrazione. È una giovane donna nigeriana, arrivata in Italia nel 2016, che subito si è dedicata al lavoro per essere autonoma, prima come bracciante agricola a Rovigo, poi come operaia e panettiera nel vicentino. A un certo punto, però, si è trovata in difficoltà e ha chiesto aiuto alla Caritas, inizialmente al servizio Donna e Famiglia, dove ha trovato pronta ad accoglierla suor Celina Pozzan, la quale, analizzata la situazione, l’ha messa in contatto con Silvia del servizio Tirocini e Lavoro.

Esther è stata ritenuta idonea, a livello di requisiti personali e formali, per usufruire del progetto “PUOI”, grazie al quale ha svolto un tirocinio (della durata di 6 mesi) in un supermercato. È stata regolarmente retribuita tramite l’ANPAL, ente promotore del progetto, e alla fine avrà a disposizione chi le darà una mano per cercare un lavoro, se il supermercato stesso non la assumerà. Esther sta anche studiando l’italiano, per essere sempre più preparata ad affrontare qualsiasi sfida.

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